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offerte a cappello on-line

 



Il denaro raccolto viene impiegato dall'attore per vivere nei giorni in cui recita su strada, nonché per acquistare materiali per la scena e il carburante necessario per gli spostamenti presso i Comuni in cui avverranno le future stanzialità. Durante l'offerta c'è la possibilità di scrivere un commento e/o il proprio indirizzo e-mail per essere informati sullo sviluppo del progetto.
L'attore ringrazia

Manifesto

Manifesto ottobre 2011 (in neretto le variazioni rispetto al manifesto giugno 2006)

Realizzazione: pensiero, mezzi e scopi

TEATRO STABILE DI STRADA® si fonda su una stanzialità frazionata, mai definitiva e in continua ricostituzione nel territorio; tale mobile stanzialità viene esercitata in strada.

TEATRO STABILE DI STRADA® avviene ogni qual volta l’attore replica uno spettacolo su strada e con offerte a cappello o via internet, nei modi seguenti:

- nello stesso luogo

- alla stessa ora

- per almeno due giorni consecutivi

Ogni spostamento e ricostituzione di TEATRO STABILE DI STRADA® sono segnalate al potenziale pubblico e agli organi di informazione mediante piattaforme condivisibili in rete, quali blog e social network; entro il 10 gennaio di ogni anno vengono confermate o individuate ex novo una o più piattaforme di riferimento per i successivi 12 mesi.

Per l’attore, TEATRO STABILE DI STRADA® è mezzo utile ad aggirare quei meccanismi e quelle strutture che limitano l’esercizio dell’attività dell’attore e la partecipazione del pubblico agli spettacoli.

L’attore in questo modo intende contaminare il sistema teatrale.

All’offerta commerciale dei propri spettacoli presso i circuiti esistenti (mediante l’attività della sua Compagnia), l’attore affianca insomma la replica auto-gestita su strada, secondo il principio della stanzialità frazionata, di un’antologia di brani dei medesimi spettacoli e di un repertorio vario, che includa prove pubbliche di spettacoli in divenire.

L’attore di TEATRO STABILE DI STRADA® vive dei soldi ricavati a cappello e dell’eventuale ospitalità (vitto e/o alloggio e/o offerte a copertura delle spese di viaggio) da parte di qualunque persona fisica o giuridica (privati cittadini, associazioni, enti,  ecc.) facente capo al luogo in cui va a fare spettacolo.

Per esistere TEATRO STABILE DI STRADA® chiede quindi ai Cittadini un aiuto essenziale, nello spirito di un mecenatismo illuminato, non sperperante e dedicato a un teatro che risponda innanzitutto al bisogno forte degli uomini che lo fanno (attori e pubblico).

In caso di sosta in un luogo in cui non vi sia ospitalità (vitto e/o alloggio e/o offerte a copertura delle spese di viaggio) da parte di alcuna persona fisica o giuridica (privati cittadini, associazioni, enti,  ecc.), l’attore replicherà lo spettacolo per i giorni di sopravvivenza: cioè per tanti giorni quanti riuscirà a mantenersi con i soldi ricavati a cappello nella stanzialità in atto o residui delle stanzialità precedenti. Prima di superare detto limite, si sposterà.

L’attore opera artigianalmente nella preparazione dello spettacolo, cercando di plasmare una forma semplice, elastica, viva e modificabile, adatta ad accogliere gli uomini che trovandosi per strada in un determinato luogo lo faranno esistere una replica dopo l’altra. Essendo egli stesso uno di quegli uomini ed essendo gli altri uomini gli spettatori di ogni stanzialità frazionata, la permanenza in ogni luogo in cui TEATRO STABILE DI STRADA® avverrà, sarà mezzo irrinunciabile affinché l’attore conosca il pubblico, la sua vita, i suoi luoghi e la sua cultura. Sarà stimolo per l’attore a non dimenticare mai di essere innanzitutto un uomo e che ogni spettacolo che fa è un pezzo della sua vita vissuto pienamente con altri uomini.

L’auspicio è dunque che la stanzialità frazionata arricchisca l’immaginario, la memoria e la cultura dell’attore e che la strada favorisca l’incontro libero e imprevedibile con il pubblico: lo spettacolo anziché prodotto sarà così avvenimento e anziché fruizione sarà per il pubblico esperienza.

Con TEATRO STABILE DI STRADA® l’attore ribadisce quindi, perfezionandola, la propria vocazione ad una drammaturgia e un teatro compresenti, mobili e basati sul confronto costante fra attore, spazi e pubblici diversi: un teatro che sia vita e rivolta piuttosto che sterile rappresentazione. Per una drammaturgia e per un teatro fortemente radicati sul territorio. Per un teatro che però sia non geografico ma geopratico e che evocando e rivelando miri a rivolgersi, per forma ed argomenti, alla gente che sul territorio vive: all’operaio come allo studente, all’agricoltore, al pensionato, all’impiegato, all’insegnante, alla casalinga, alle persone. Un teatro che utilizzi la memoria come strumento di libertà e che attinga al presente come tempo in cui vivere e fare accadere, lottando per sognare e pensare: un teatro che trovi i suoi temi forti nell’epoca in cui avviene (l'informatica, i politici, la televisione, le guerre…), accostandoli con determinazione ai temi eterni, bagaglio di ogni uomo (l’amore, la morte, il sogno, il coraggio…). Per un teatro popolare nell’accezione meno restrittiva e più corretta del termine, quella che espresse Jean Vilar in un passo di quel “documento memorabile” - così la definì Gian Renzo Morteo citandola nel suo IL TEATRO POPOLARE IN FRANCIA - che fu l’intervista da lui rilasciata al mensile Bref nel 1955: “Per me, teatro popolare significa teatro universale”

Per la scelta delle stanzialità di TEATRO STABILE DI STRADA® l'attore vaglierà e potrà accettare inviti da parte di qualunque persona fisica o giuridica (privati cittadini, associazioni, enti,  ecc.) disposta a farsi mecenate nei modi sopra descritti.


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Manifesto giugno 2006


Realizzazione: pensiero, mezzi e scopi

 

TEATRO STABILE DI STRADA® si fonda su una stanzialità frazionata, mai definitiva e in continua ricostituzione nel territorio; tale mobile stanzialità viene esercitata in strada.

TEATRO STABILE DI STRADA® avviene ogni qual volta l’attore replica uno spettacolo in strada e a cappello nei modi seguenti:
- nello stesso luogo
- alla stessa ora
- per più di due giorni consecutivi
Ogni spostamento e ricostituzione di TEATRO STABILE DI STRADA® sono segnalate per via telematica (internet e e-mail) al potenziale pubblico e agli organi di informazione.

Per l’attore, TEATRO STABILE DI STRADA® è mezzo utile ad aggirare quei meccanismi e quelle strutture che limitano l’esercizio dell’attività dell’attore e la partecipazione del pubblico agli spettacoli.
L’attore in questo modo intende contaminare il sistema teatrale.

 

All’offerta commerciale dei propri spettacoli presso i circuiti esistenti (mediante l’attività della sua Compagnia), l’attore affianca insomma la replica auto-gestita dei medesimi spettacoli per la strada, secondo il principio della stanzialità frazionata.

L’attore di TEATRO STABILE DI STRADA® vive dei soldi ricavati a cappello e dell’eventuale ospitalità da parte del Comune in cui va a fare spettacolo.
Per esistere TEATRO STABILE DI STRADA® chiede quindi ai Comuni un aiuto essenziale, nello spirito di un mecenatismo illuminato, non sperperante e dedicato a un teatro che risponda innanzitutto al bisogno forte degli uomini che lo fanno (attori e pubblico).
In mancanza di ospitalità (vitto e alloggio o solo alloggio) da parte del Comune, l’attore replicherà lo spettacolo per i giorni di sopravvivenza: cioè per tanti giorni quanti riuscirà a mantenersi con i soldi ricavati a cappello nella stanzialità in atto o residui della stanzialità precedente. Prima di superare detto limite, si sposterà.

L’attore opera artigianalmente nella preparazione dello spettacolo, cercando di plasmare una forma semplice, elastica, viva e modificabile, adatta ad accogliere gli uomini che trovandosi per strada in un determinato luogo lo faranno esistere una replica dopo l’altra. Essendo egli stesso uno di quegli uomini ed essendo gli altri uomini gli spettatori di ogni stanzialità frazionata, la permanenza in ogni Comune in cui TEATRO STABILE DI STRADA® avverrà, sarà mezzo irrinunciabile affinché l’attore conosca il pubblico, la sua vita, i suoi luoghi e la sua cultura. Sarà stimolo per l’attore a non dimenticare mai di essere innanzitutto un uomo e che ogni spettacolo che fa è un pezzo della sua vita vissuto pienamente con altri uomini.
L’auspicio è dunque che la stanzialità frazionata arricchisca l’immaginario, la memoria e la cultura dell’attore e che la strada favorisca l’incontro libero e imprevedibile con il pubblico: lo spettacolo anziché prodotto sarà così avvenimento e anziché fruizione sarà per il pubblico esperienza.

Con TEATRO STABILE DI STRADA® l’attore ribadisce quindi, perfezionandola, la propria vocazione ad una drammaturgia e un teatro compresenti, mobili e basati sul confronto costante fra attore, spazi e pubblici diversi: un teatro che sia vita e rivolta piuttosto che sterile rappresentazione. Per una drammaturgia e per un teatro fortemente radicati sul territorio. Per un teatro che però sia non geografico ma geopratico e che evocando e rivelando miri a rivolgersi, per forma ed argomenti, alla gente che sul territorio vive: all’operaio come allo studente, all’agricoltore, al pensionato, all’impiegato, all’insegnante, alla casalinga, alle persone. Un teatro che utilizzi la memoria come strumento di libertà e che attinga al presente come tempo in cui vivere e fare accadere, lottando per sognare e pensare: un teatro che trovi i suoi temi forti nell’epoca in cui avviene (l'informatica, i politici, la televisione, le guerre…), accostandoli con determinazione ai temi eterni, bagaglio di ogni uomo (l’amore, la morte, il sogno, il coraggio…). Per un teatro popolare nell’accezione meno restrittiva e più corretta del termine, quella che espresse Jean Vilar in un passo di quel “documento memorabile” - così la definì Gian Renzo Morteo citandola nel suo IL TEATRO POPOLARE IN FRANCIA - che fu l’intervista da lui rilasciata al mensile Bref nel 1955: “Per me, teatro popolare significa teatro universale”

Per la scelta delle stanzialità di TEATRO STABILE DI STRADA® l'attore accetterà di buon grado inviti da parte dei Comuni interessati.

 

 

 

 

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